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È un percorso non lineare quello che mi ha condotto ad esplorare ambiti diversi della scrittura e della creatività. Per chi ama scoprire anche ciò che non sta cercando, per chi ama spigolare seguendo il proprio istinto, qui c'è del materiale: riflessioni e contributi di arte, fotografia, video, poesie, comunicazione, geografia, personaggi…

[7/12/2004]

Fantastico nel quotidiano

Una recensione al volo per il Corriere della Sera del libro fresco di stampa Nel cuore del fantastico di Roger Callois (edizioni Abscondita, collana ‘Carte d'artisti', prima edizione in Francia nel 1965). Nel giro di tre ore corro a prendere il libro dall'editore, lo assorbo e consegno il pezzo. Questa è la norma in un quotidiano. La mia recensione è nella pagina dell'Arte curata da Sebastiano Grasso, in un angolino in basso: un piccolo pezzo che mi sta a cuore. Quando scrivo racconti sono ‘realista', ma il fantastico e il mistero toccano le mie corde profonde.



[1/6/2001]

Alessandro Albert e Paolo Verzone

Due fotografi alle prese con un reportage sulle spiagge d'Europa che... non finisce mai. Iniziato nel 1994, questo lavoro di ricerca è aperto nel tempo. L'articolo è uscito su View on Photography, edito da Motta.



[25/7/2000]

Alex Majoli nell´isola dei basagliani

Il fotografo Alex Majoli si è imposto giovanissimo all'attenzione dei media internazionali per il talento e l'impegno sociale nella fotografia. Nel luglio 2000 ha esposto per la prima volta in Italia il suo reportage sul manicomio di Leros in Grecia, all'interno della manifestazione Da vicino nessuno è normale che ogni anno si svolge nella sede dell'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano. In questa intervista per la rivista on-line Erewhon abbiamo parlato di Leros e del difficile lavoro degli psichiatri e degli operatori basagliani, ma anche del ruolo del fotografo, della sua esperienza e dei suoi lavori. Conoscevo Alex da tempo. Lo avevo invitato a parlare agli studenti dell'Istituto Europeo di Design durante il mio corso sul fotogiornalismo. Proprio perché lui comunicasse la sua volontà, la sua caparbietà e la sua capacità di lavorare in ogni situazione. Per comunicare col mondo e per cercare di chiudere dei cerchi.



[25/3/1997]

Elliott Erwitt, Pluto e Buster Keaton

Ho intervistato Elliott Erwitt per la rivista Photo in occasione della mostra 100+1 Elliott Erwitt agli Scavi Scaligeri di Verona. Elliott (che conoscevo personalmente già da tempo) parla poco ed è schivo. Non sarebbe stato facile intervistarlo. Ma lo stesso umorismo delle sue foto è anche nelle sue parole, nei suoi sguardi. Un umorismo pungente, tragicomico, poetico. Così, sentendomi in perfetta sintonia con la sua ironia, ho condotto l'intervista su questa lunghezza d'onda. Non so giudicare il risultato, ma so che dopo la pubblicazione lui mi ha chiamato da New York e mi ha detto con la sua solita gentilezza che questa era l'intervista con Erwitt più bella che avesse mai visto pubblicata. Ne sono stata felice. Soprattutto perché il suo lavoro fotografico è fra quelli che amo di più.



[4/8/1995]

Vivendo con il nemico

La fotografa Donna Ferrato ha lavorato per anni sul tema della violenza domestica nella società americana. Rimasta colpita della crudeltà delle situazioni in cui si è imbattuta, ha anche fondato un'organizzazione di volontari in sostegno alle donne maltrattate. In occasione della tappa milanese della mostra Living with the enemy, ho scritto una breve recensione per le pagine della cultura del quotidiano La Voce.



[20/10/1994]

Due mostre, una recensione

Il caporedattore delle pagine della cultura del quotidiano La Voce mi passa due comunicati stampa arrivati in redazione. Due mostre – una a New York e una a Milano – assimilabili in un'unica recensione per il tema comune: la cultura dei neri d'America. La prima è una collettiva d'arte, la seconda una personale di Gordon Parks. Una la vedo, l'altra no, l'articolo va scritto al volo.



[1/12/1991]

Grazie e a presto, Mr. Freed

Una breve intervista telefonica con Leonard Freed dalla redazione di Photo alla sede di Magnum a Parigi. Un fotografo intenso, un essere umano ricco di interiorità e di valori. A volte, anche in dieci minuti si possono ascoltare parole che rimarranno a lungo nella memoria.



[6/1/1991]

Io e Annie (Leibovitz)

Una breve intervista in esclusiva per l'Italia ad Annie Leibovitz. Un incontro con la professionalità e il pragmatismo americani: talento, serietà e grande disponibilità. L'ho incontrata per Photo e ho assistito alle ultime fasi della stampa del libro Annie Leibovitz 1970-1990. Ho incaricato il fotografo Claudio Vitale di realizzare un piccolo reportage su di lei per illustrare il servizio.