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È un percorso non lineare quello che mi ha condotto ad esplorare ambiti diversi della scrittura e della creatività. Per chi ama scoprire anche ciò che non sta cercando, per chi ama spigolare seguendo il proprio istinto, qui c'è del materiale: riflessioni e contributi di arte, fotografia, video, poesie, comunicazione, geografia, personaggi…
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[30/8/2001]
Pedalando nella pianura
Un acquerello. Il racconto di una gita in bicicletta in Romagna con la mia amica fotografa Alessandra Dragoni e suo padre. Sulle orme di Anita Garibaldi. Ogni riferimento a persone o fatti esistenti è documentato, a partire dal paesaggio e dall'indole romagnola.
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[1/3/2001]
Come nasce una poesia
Litigando. Certe volte la poesia diventa cronaca di un conflitto che si stempera nell'autoironia. Giudicate voi.
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[8/1/1994]
Dentro una mente che è andata in tilt
Per quanto mi riguarda ci sono due tipi di racconti. Quelli pensati e ripensati, limati, letti e riletti, tagliati, progettati, e dei quali non è detto che alla fine si sia contenti del risultato. E poi ci sono quelli che arrivano di getto, da un'idea urgente e mentre li scrivi ti senti quasi sotto dettatura (ma non si è soddisfatti communque, soprattutto rileggendoli dopo tanto tempo). Questo fa parte della seconda categoria. Non è autobiografico, soprattutto visto che io non sono un uomo, né tantomeno un manager. Il racconto era piaciuto a Michele Mozzati (quello di Gino & Michele) che lo aveva pubblicato sulla rivista Dire fare baciare, il mensile di Smemoranda (allora ero photoeditor della rivista).
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[1/12/1985]
Goffredo, Felice ed Ezechiele
A quell'epoca mi piaceva giocare con le parole. Avevo iniziato negli anni del liceo. Scrivevo racconti, anche molto brevi, giocati sul nonsense. Il linguaggio può essere anche questo: un bluff. Dipende da come lo si usa.
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