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È un percorso non lineare quello che mi ha condotto ad esplorare ambiti diversi della scrittura e della creatività. Per chi ama scoprire anche ciò che non sta cercando, per chi ama spigolare seguendo il proprio istinto, qui c'è del materiale: riflessioni e contributi di arte, fotografia, video, poesie, comunicazione, geografia, personaggi…
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[2/11/2011]
Simon Lewandowski
Che bello scrivere per un amico artista in cui si crede, in occasione di una mostra in una galleria di un amico in cui si crede! La mostra, che si è svolta alla Nowhere Gallery di Orio Vergani dal 15 settembre al 19 novembre 2011, si intitola Giochi passatempi e harbingers. Lo spazio è raccolto (eufemismo), il lavoro di Simon Lewandowski è sempre ironico e aperto, come piace a noi. Il piccolo Chaim, un jack russel di derivazione ninja, abbaia incavolato a tutti gli ospiti: in una vita precedente sarà stato un grande collezionista e ora il ruolo di custode gli sta stretto. Il titolo del testo, che è stato pubblicato in una dispensa a latere della mostra e quindi si può definire liberalmente come 'testo in catalogo' (il fatto che poi il catalogo non esista, visto il terreno illogico in cui ci muoviamo, francamente non è rilevante) è Fatti sconosciuti dalla biografia di Elvis Presley, ma avrebbe anche potuto essere Ci vorrebbe un software contro la stupidità del mondo.
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[24/3/2011]
Mario Pischedda
Mario Pischedda vive e lavora in Sardegna, e compensa il senso di decantazione e l'ampiezza degli spazi dell'isola con un furore visivo e operativo al limite del delirio. Non è stata una scelta occuparmi di lui, ma un riflesso condizionato inevitabile: impossibile resistere ai suoi gioviali duelli, alla sua ironia, alla sua sagacia e immediatezza visiva. Pischedda è un artista bionico che ha incorporato il diaframma della macchina fotografica nel proprio nervo ottico. Difficile trasmettere questa energia con parole e con una piattaforma antiquata come ladomir.com. Ogni suo gesto, ogni sua immagine tende a diventare immersiva. Curare il suo sbarco a Milano con la mostra Dissipatio M.P. è stato come fare una sauna agli occhi.
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[2/6/2010]
Alvaro
Conosco Alvaro dall'infanzia, e ho avuto il privilegio di essere spettatore precoce del dipanarsi della sua ricerca pittorica, via via che il mio gusto si andava formando. Non è stato facile dunque stendere su carta quelle cose che ho sempre saputo anche senza averle pronunciate, perché le davo già per dette ed evidenti. Spero dal testo traspaia al lettore con quanta passione e immedesimazione io mi accosti al suo incessante ricercare, e uso non a caso questa parola tratta dal vocabolario della musica antica. Il testo è stato pubblicato nel catalogo della mostra Notizie dagli scavi presso Scoglio di Quarto, a Milano, nel mese di maggio 2010.
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[6/1/2010]
Caturegli Formica
Beppe Caturegli e Giovannella Formica da molti anni progettano tappeti di grandi dimensioni che fanno realizzare in Oriente. Ho scritto del loro lavoro in diverse occasioni per comunicati stampa e cataloghi. Da questa circostanza è nata la richiesta di un testo per una prima monografia sulla loro ricerca. Una versione pilota della pubblicazione è stata presentata ad Art Basel nel mese di giugno 2010. Qui è riportata una versione del testo più ampia di quella cartacea. Per le immagini dei tappeti si rimanda a www.nilufar.com.
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[1/12/2009]
Antonio Barrese
Per i tre mesi a cavallo di Natale 2009 – dicembre, gennaio e febbraio – di fronte al Castello Sforzesco di Milano ha svettato l'Albero di luce di Antonio Barrese, presentato ai milanesi come "la più grande installazione cinetica mai realizzata al mondo". Effettivamente, 33 metri in altezza sono tanti. Sono rimasto incantato da questo giocattolo luminoso, in cui grazie alle tecnologie di oggi trovano adempimento idee e ricerche dell'arte cinetica degli anni Sessanta. Ho scritto un saggio per la monografia dedicata all'installazione, accompagnata dalle fotografie di Francesco Radino. E ho collaborato al blog dell'evento con alcuni post (dal blog sono tratte anche le immagini che pubblichiamo).
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[1/2/2003]
Simon Toparovsky
Ariel Soulè è un pittore argentino che conosco da quando ero bambino. Negli ultimi anni ha stretto un sodalizio con lo scultore californiano Simon Toparovsky: insieme hanno realizzato alla Fondazione Metropolitan di Milano la mostra La Costituzione americana (aprile 2003), con sculture e grandi tele ‘intorno' ai principi della Carta Costituzionale degli Stati Uniti. Ariel, per la prima mostra di Simon Toparovsky in Italia alla Galleria F22 di Palazzolo sull'Oglio (Brescia) mi ha interpellato per il testo in catalogo. La mostra ha preso il titolo del mio contributo, Ex occidente lux.
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[23/5/2002]
Enzo Castagno
A Enzo Castagno, uno degli artisti della galleria, Grossetti Arte Contemporanea ha dedicato una personale che segna un passaggio importante per l'evoluzione dello scultore: Corpo refrattario. In catalogo un testo che riflette sul cammino di Castagno e sulle implicazioni esterne (per esempio sociali) del suo lavoro.
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[12/5/2001]
Marco Vaglieri
Marco Vaglieri è uno dei miei amici più cari. A 18 anni aveva già uno studio suo come illustratore. In parallelo con l'attività professionale (da sempre collabora con il Corriere della Sera e altre testate del gruppo) ha intrapreso la carriera d'artista, seguendo le orme del padre e dello zio Tino Vaglieri. Dopo una prima fase pittorica, si è cimentato in allestimenti, operazioni per strada, interviste e ricognizioni del territorio, che poi documenta con diversi linguaggi: illustrazione, poesia e scrittura, filmati e fotografia. Penso che sia uno degli artisti cosiddetti ‘relazionali' più interessanti oggi in Italia. Di lui ho scritto anche nel brano sulla memoria della I Guerra mondiale a Cortina (vedi sopra). In occasione della mostra alla Galleria Luigi Franco di Torino, in cui ha presentato il video Following John (un'intervista in bicicletta con il nipote di Ernest Hemingway), ho scritto una riflessione critica sul video e un'intervista con l'autore, entrambi pubblicati sulla rivista donjuan-online.org. Per capire meglio, godetevi il video.
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[20/4/2001]
Count-Down design
Massimo Randone, l'animatore della rivista Count-Down, organizzò per il Salone del Mobile 2001 un concorso dedicato ai giovani designer sul rapporto fra oggetto e testo, invitandomi a scrivere un testo introduttivo per il catalogo della mostra con i progetti selezionati.
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[15/9/2000]
Nilufar
Nina Yashar, con le mostre che da anni organizza nella sua galleria Nilufar in via della Spiga a Milano ha inventato un nuovo modo di presentare oggetti di design storico: crossings. Forte della sua specializzazione, oltre che nel design e nei tappeti del Novecento, anche negli oggetti di pregio provenienti dal vicino e lontano Oriente, Nina incrocia epoche e culture diverse creando un singolare effetto di ricollocazione e di consonanza oltre il contesto d'origine. Nella collezione del 2000, per esempio, un prezioso tappeto indiano del 1860 veniva accostato alle lampade a sospensione disegnate da Castiglioni negli anni '60. In quell'anno, oltre che curare i testi del catalogo e della cartella stampa, Nina mi chiese un testo introduttivo per il catalogo della mostra annuale.
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