[1/6/2008]
Sette piccoli film caucasici
Il ritorno
Un giovane su un pullman sgangherato sta tornando a casa per le feste. Sta tornando da molto lontano (dal lavoro? dagli studi? dal militare?). Guarda fuori dai finestrini sporchi di fango. Pensa ai genitori, ai fratelli ma soprattutto alla ragazza del cuore che aveva dovuto lasciare per partire e di cui è ancora innamorato. Arriva nel villaggio. Entra in casa. Una grande tavolata piena di parenti e amici lo accoglie. Li abbraccia, si guarda intorno. Lei non c'è. Ansioso e triste chiede a suo padre. Lui scuote grave la testa e gli racconta che anche lei se ne è andata in una grande città straniera. Lui chiede: “Ma torna?”. Arriva una ragazza bellissima, sensuale e dolce. Si siede di fianco a lui. Lo guarda e fa segno di no con la testa “No, non torna”. Gli sorride con intensità. Lui risponde al sorriso prima timidamente, poi con sempre maggior convinzione, fino a ridere generosamente. Lui la invita a ballare.
Le generazioni
Un piccolo teppista di otto anni corre scatenato a piedi nudi e con la maglietta stracciata per il villaggio, pieno di energia, incontenibile. Insegue le oche, tira pietre alle mucche, scrive sui muri. Sua madre lo prende per un'orecchio e lo manda via. Il bambino è scatenato ma ha anche bisogno di attenzione. Va da sua sorella, che non gli dà retta perché è presa ad abbracciarsi e baciarsi con il fidanzato. Va da suo padre che lo caccia via in malo modo: sta lavando l'automobile. Allora va da suo nonno che lo fa sedere e si mette a raccontargli una bella storia, antica come il mondo. Il bambino si quieta, è felice, e infine abbraccia teneramente il nonno.
Il giardino in fiore
Una ragazza riceve una lettera dalla città (un lavoro? l'ammissione all'università?). La legge. Non la prenderanno. Si siede, è triste, scoraggiata. Sua madre la prende per mano e la conduce in giardino. È tutto fiorito, i germogli sembrano gridare di gioia. La ragazza si distende e in quel momento plana dolcemente ai suoi piedi un aeroplanino di carta. Lo raccoglie. Leva lo sguardo e vede in strada il suo ragazzo in sella al cavallo che le sorride. Apre, è un invito a una festa da ballo. Lui scappa via incitando il cavallo. Lei guarda sua madre, le sorride. Si sorridono. La ragazza coglie un fiore e lo infila nei capelli di sua madre.
La saggezza
Stazione di servizio sulla strada, all'esterno di una caffetteria da camionisti. Arriva un fuoristrada giapponese di lusso con due giovani di città ricchi e viziati, arroganti e che parlano ad alta voce. Entrano, ordinano da bere. Un vecchio seduto al tavolo sorride. Loro non nascondono il loro disprezzo per l'ambiente in cui si trovano, prendono in giro la ragazza che li serve, fumano, buttano per terra i mozziconi. E alla fine se ne vanno via salutando con un inchino irridente. Dopo un po' esce anche il vecchio e parte con il suo vecchio sidecar Dniepr. Dopo la curva trova i giovani con la macchina fumante e il cofano aperto. Adesso non sono più così arroganti, hanno un'aria smarrita. Ma il vecchio non è un moralista. Si ferma, si informa e poi li fa salire sulla motocicletta. La moto si allontana con il vecchio del posto e i due giovani di città, quello in carozzella tiene una gallina in grembo. Lui continua a sorridere, loro hanno un sorriso tirato e imbarazzato.
La nascita
Un vecchio camion aperto corre all'impazzata sulle strade sterrate. Un giovane è in piedi sul cassone e incita l'autista ad andare più veloce, ma più veloce di così il camion non può andare. Arrivato nel villaggio, il giovane salta giù e corre, corre… Arriva a casa. Ci sono diverse donne anziane sedute al piano terra che lo guardano preoccupate e interrogative. Lui corre di sopra facendo gli scalini quattro a quattro. Spalanca la porta e si precipita dentro. Sua moglie ha appena partorito e lo guarda con tenerezza, spossata dal parto. Un'infermiera gli porge un fagotto, lui guarda, è felice ma anche un po' deluso: è una bambina. L'infermiera a questo punto gli porge un altro fagotto: un'altra bambina. Due gemelle! Dopo un istante di riflessione, il giovane padre comincia a ridere dalla gioia. Stacco. Tavolata di soli uomini in piedi con un bicchiere di vodka in mano che bevono alla salute delle gemelle.
La morte
Piano terra di una casa nel villaggio. Funerali di un signore di mezza età, sullo sfondo si intravede una bara. All'ingresso una foto in bianco e nero vicino a una candela e un mazzo di fiori. In piedi, dignitosa e composta, la vedova, che saluta tutti con un leggero sorriso, attorniata dai suoi figli. Ad un certo punto si avverte una tensione. È arrivata una donna giovane e bella, vestita di nero. Il figlio maggiore esprime il proprio disappunto e si alza per invitarla ad andare via. Ma la vedova, appoggiandogli leggermente la mano sull'avambraccio lo ferma, e fa cenno alla giovane di accomodarsi. La giovane saluta la vedova (si intuisce che era stata l'amante del marito). Va a salutare il defunto nella bara. Stacco. Tavolata di persone che magiano e bevono per le pominki. La vedova è a capotavola. L'amante sta andando via e per un istante si volta, incrociando gli occhi della vedova, che fa un leggero cenno di assenso col capo. In quello sguardo fra donne c'è moltissimo: il perdono, la solidarietà... La giovane se ne va, non ha diritto a sedere a quella tavola e lo sa. Ma si sente il cuore più leggero.
La posta
Un vecchio è in posta, un piccolo ufficio postale di provincia in cui il tempo sembra essersi fermato agli anni '50. Il vecchio fa la fila, gli altri gli propongono di passare, ma lui rifiuta, vuole fare la fila come gli altri. Arriva allo sportello, c'è una bella ragazza sorridente. Lui chiede se è arrivata una lettera da suo figlio dall'Europa. Lei scuote il capo, però sorride. Lui si arrabbia, ma come, suo figlio gli scrive tutte le settimane, deve controllare meglio. La gente dietro comincia a fare rumore, non ha tempo da perdere. Una lacrima riga il volto del vecchio. Esce sconsolato dalla posta… e si imbatte in suo figlio con due valigie a terra, che lo guarda sorridente, attorniato da bambini piccoli. Pausa. Abbraccio. Prima di andarsene, però, il giovane chiede di aspettare un istante. Entra in posta e va a salutare la giovane impiegata postale. Appoggia sul bancone un dono. Lei abbassa gli occhi. Applausi dalle persone in fila.
Eugenio Alberti Schatz
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