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È un percorso non lineare quello che mi ha condotto ad esplorare ambiti diversi della scrittura e della creatività. Per chi ama scoprire anche ciò che non sta cercando, per chi ama spigolare seguendo il proprio istinto, qui c'è del materiale: riflessioni e contributi di arte, fotografia, video, poesie, comunicazione, geografia, personaggi…

[27/5/1999]

Roberto Clemente


Il piacere di guardare le figure


Da bambino, se ricordo bene, avevo due grandi passioni in tema di fiabe e racconti. Se erano storie narrate a voce, volevo che mi fossero raccontate all'infinito, e la ripetizione non mi dava mai noia. Anzi, ogni volta le storie sembravano più vere (un meccanismo misterioso per gli adulti, ossessionati dalla novità e dalla variazione sul tema). Se invece si trattava di testi scritti, appena afferrato il libro nuovo mi mettevo a sfogliare le pagine e a fotografare con gli occhi avidi tutte le figure. Le storie che leggevo vivevano attraverso il prisma di queste figure. Anche in questo caso le figure non mi stufavano mai, erano i miei eroi, e naturalmente stilavo le mie classifiche di preferenze. Potevo stare quarti d'ora interi a guardarle e a fantasticare anche storie mie. Quando di recente, per ragioni di traslochi, mi sono reso conto di non avere più nella mia biblioteca quei venti, trenta libretti senza copertina rigida stropicciati, scarabocchiati, macchiati di grasso e con pagine strappate che costituiscono il bagaglio fantastico con cui ciascuno di noi si incammina per le strade polverose dell'esistenza, bene, quel giorno ho avvertito una piccola fitta. Che cos'era successo? Ero irreversibilmente entrato in un mondo in cui le immagini non ti portano lontano, nel cuore del racconto, ma vivono da sole, come nel caso dell'arte. E il sottile, profondo gioco di antagonismo e alleanza fra figure e storie stampate era svanito.

Eppure uno spiraglio su questo mondo magico è rimasto aperto: le copertine dei libri. La sera, dopo aver acceso il lume, al momento di prendere in mano il libro appoggiato sul comodino, lo sguardo indugia sulla copertina per una frazione di secondo: è un micro-sogno ad occhi aperti, un piccolo rito prima di immergersi nelle pagine zeppe di caratteri. Anche le copertine sono dei personaggi e danno un volto ai libri che amiamo.


Eugenio Alberti Schatz



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