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Ladomir č uno studio professionale nato a Milano nel 2003 per iniziativa di Eugenio Alberti Schatz. Qui trovi le credenziali e i propositi di Ladomir. Ma anche, nella sezione Eugenio Alberti, i testi e le immagini che formano il retroterra individuale del suo animatore.


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[10/12/2007]

Un progetto di nodi e snodi

Geopolitico, geotermico, geofisico, geografico… Geodesign. È il nome di un concorso internazionale lanciato in occasione di Torino 2008 World Design Capital per scegliere architetti e studi che lavorino al fianco delle comunità etniche presenti in città e attive nella produzione di manufatti. Beppe Caturegli e Giovannella Formica, insieme a Eugenio Alberti Schatz e Filippo Soldaini hanno prospettato un intervento per valorizzare la produzione di tappeti tradizionali romeni. Il progetto (leggi pdf) non ha vinto ma è stato segnalato dalla giuria.

Dal testo del progetto: “Fino a non molto tempo fa, in alcuni villaggi del Marocco la ragazza promessa in sposa ancora giovanissima iniziava ad annodare un tappeto che in qualche modo la rappresentasse, che descrivesse le sue ansie e i suoi desideri, e che potesse essere poi donato come una fotografia interiore al futuro marito...”


[6/12/2006]

Le braci dell’utopia non smettono di scaldare

Eugenio Carmi ha ricevuto il Premio Novaro per la Cultura Ligure al Museo d'Arte Contemporanea di Genova. In quest'occasione è stato proiettato per la prima volta il documentario Le mani! La testa! Gli occhi! - Eugenio Carmi, un artista in fabbrica (Italsider, Genova 1956-1965). L'ideazione del progetto e la sceneggiatura sono di Eugenio Alberti Schatz e Valentina Carmi, la regia è di Fabio Bettonica, i committenti sono il Comune di Genova e la Società per Cornigliano. Il primo film di Ladomir!

Che cosa succede quando una grande industria di stato che produce acciaio chiama un artista – e non un grafico o un designer – a coordinare l'immagine? Succede che il germe dell'utopia entra sottopelle anche là dove sembrava inconcepibile. Il film racconta, attraverso le opere e le voci di artisti, critici, colleghi e operai (da Umberto Eco a Gillo Dorfles, da Arnaldo Pomodoro ad Achille Perilli), una vicenda umana, artistica e professionale che a mezzo secolo di distanza mantiene intatta la propria entusiasmante carica di rottura.


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